sabato indolente

articolo scritto a “braccio” e mal riuscito… accontentarsi comunque…

Sono nato (all’opposizione) il 6 di Gennaio del 1962 sotto il Governo Fanfani III:

Democrazia Cristiana con ľappoggio esterno di: Partito Socialista Democratico Italiano-Partito Repubblicano Italiano-Partito Liberale Italiano, e con l’astensione del Partito Socialista Italiano e dei Monarchici.

Il Papa era: Giovanni XXIII (Angelo Giuseppe Roncalli) detto il “Papa Buono”.

(…intanto Sparklehorse viaggia in streaming da Spotify e in bluetooth dal Mac alle cuffie e poi dentro l’orecchio…)

è un disco postumo visto che il nostro è morto suicida nel 2010.

Si intitola BIRD MACHINE…

Una “foto del mondo”…

infatti mi sono ricordato otto mesi dopo

vado piano…è pieno di semafori e Stop,

primo pomeriggio…primavera.

guido attento ma la testa è a cavallo di pensieri selvaggi, che scalpitano incuranti di me,

mentre il mio io razionale cerca qualcosa che permetta di fare una fotografia del mondo…

una foto da un’angolazione che dia un senso diverso e che permetta di inquadrare il momento in cui vivo…

che tenti di codificare…capire…

Insomma un qualcosa che soddisfi la razionalità…ma anche l’immaginario… un’immagine che spieghi tutto o che spieghi qualcosa a me, e cioè un qualcosa che deve avere a che fare con la ragione per cui siamo in questo grande ballo sopra questa palla che gira e gira…e su come lo stiamo facendo…

una cosa che esprima che sono uno che crede nell’accoglienza…in un mondo solidale…in una terra che dia a tutti un’occasione…

soprattutto una cosa che esprima che sono uno che non fa mai un bel niente…ma almeno lo sa e cerca di raccontare…

cerca solo di raccontare

…questo so fare…

arrivo ancora lento e da lontano vedo che scatta il rosso…rallento…rallento…rallento ancora…

…al semaforo mi accosto ad un tizio in bici con un carretto attaccato dietro,

pieno di una quantità di stracci e cose alla rinfusa…un telo…gli abiti macilenti e la faccia sporca, la pelle unta…sul carretto anche pezzi di legno e cartoni…

e nel mezzo delle cianfrusaglie un cartello giallo con una scritta in rosso:

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skinty fia

eccolo qua.

terzo album dei Fontaines D.C.

fantastico.

lo sapete che non mi occupo più di queste cose, ma è l’occasione per prendere un coltello e tagliare l’aria.

lasceremo a chi di dovere nei blog e nella stampa spiegarci del perché e del percome…

io li ho conosciuti sul finire del 2020 quando da qualche mese era uscito “A Hero’s Dead” e poi subito mi sono andato a cercare l’album del debutto: Dogrel…

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se ci fosse ancora la neve…

la camera è fissa dentro l’auto che corre…

e corrono immagini…vedo…ma non realizzo, vedo e non capisco…

macerie…e quel che resta di una strada…quel che resta di un cielo grigio…

sento parole… analisi… non capisco…

e musica che non avrei messo…

cartine topografiche…frecce rosse…di qua di là…

e ancora…tutti in fila per prendere il pane e l’acqua…

“abbiamo bisogno del pane per vincere…”

sul marciapiede persone stese con le gambe in posizioni irreali…mani legate…tante…

“dobbiamo ancora seppellirli…”

al solito…bene…male…fumo…polvere…macerie…rifiuti…corpi…neve marcia e vento si mescolano…

sentite qua: io non lo so…non ho una risposta…non ce l’ho…

non ho verità sul chi…come…perchè…

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immaginifico…

una lama di luce dalla finestra dell’ufficio…riflessi che rimbalzano…

il monitor brilla di una luce dorata e leggo a fatica parole fatte di pixel nella luce viva del mattino

secchiate d’acqua trascinata da scope rasta, si infrangono sugli scogli della mia pazienza…

taciturna e svogliata…la signora delle pulizie…borbotta…

qualcosa o qualcuno che non so, ne subirà le conseguenze…

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Sagittarius A*…

“e ho visto i raggi-C balenare nel buio vicino alle porte di Tannhäuser”…

li ho solo immaginati, ma ho visto…quello che si può vedere…nello spettro visibile:

ciabatte che calpestano la neve…a Lipa…dopo l’incendio il ghiaccio…

l’acqua non è potabile: la bevono lo stesso, non hanno alternative…

“invisibili all’occhio umano…”

sulla rotta balcanica…nella neve…

“Sono partito dal Bangladesh, questa è la strada, tutti i paesi che ho attraversato in un anno:15 giorni in India, una settimana attraverso l’Afghanistan, poi Iran, Iraq, Turchia,due mesi in Grecia, Serbia, poi Bosnia, Croazia. Ci sono fiumi da attraversare, ci sono da attraversare foreste, a volte non si ha cibo, non si sa per quanti giorni si dovrà camminare. E’ davvero un viaggio duro e doloroso.

“invisibili all’occhio umano…”

e ho visto:

a Capitol Hill mandrie di bisonti travestiti…”cagare” sui tappeti della democrazia…

e cento ragazzi che fanno a botte…così…

…così…

come se non ci fossero vie d’uscita…

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covid 006…siamo impauriti…

e siamo di nuovo qui, con 40.000 morti da contare…

gialli, arancioni e rossi…

poveri..ricchi…medici…politici…operai…impiegati…insegnanti…studenti…immigrati…comunisti…fascisti…nazisti.

commercianti…baristi…ristoratori…taxisti…attori…personal trainer…poliziotti…ferrovieri…

classe media…ebrei…cattolici…mussulmani…carnivori…vegetariani…vegani…affamati…

e io che non sono una cima, mi sento piccolo di fronte a questa moltitudine che sa tutto, che scrive e posta di tutto lo scibile umano e alieno…

io, che non ci capisco nulla, in questa italia in cui tutti all’occorrenza diventano:

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covid 005…scrivi una paginetta…

articolo mai pubblicato, chissà perchè…

24 Aprile 2020…sera tardi…

una volta, tanto tanto tempo fa, un amico mi disse: scrivi, scrivi una paginetta al giorno e vedrai che qualcosa viene fuori…

infatti sono proprio dell’umore giusto:

ascesso sotto ad un dente e 41° giorno di quarantena (quindi la quarantena nella sua definizione etimologica, sarebbe pure finita), con notte quasi completamente insonne…

e quindi, eccolo qua…  pronto per scrivere delle parole che restino scolpite nella storia della filosofia…

…più o meno…

allora, quel che dico o scrivo è questo (tenendo comunque presente che magari l’infezione dentale ci mette del suo e mi impedisce di pescare appieno nel mio vocabolario immaginifico):

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